I COLORI DEI PAPPAGALLINI - COLORI E FATTORI - AGGIORNATO IL 12/03/2014

Iniziamo col dire che...

in foto, Ala perlata Doppio Fattore
in foto, Ala perlata Doppio Fattore

Prima di iniziare a parlare di "colori" bisognerebbe prima descrivere cos'è il colore, facendo una breve e sintetica presentazione, dove mi limiterò a descrivere velocemente le varietà più comuni.

Nei pappagallini ondulati, luce a parte, il colore visualizzato è dipeso dalle mutazioni dello stesso piumaggio, imputabile a delle vere e proprie combinazioni di mutazioni e fattori.

 

Iniziamo col descrivere i fattori scurenti: nell'ondulato sono presenti due fattori di base scurenti o se vogliamo "ombre" nel colore. Di base il colore ancestrale ad esempio è il verde chiaro; con un aggiunta di un fattore scurente otterremo così il verde scuro, e successivamente aggiungendone un ulteriore (in doppia dose dunque) otterremo il verde oliva. Nella serie dei blu, il verde scuro corrisponde al cobalto, come il verde oliva al malva.

 

Il blu, si verifica da una rimozione di psittacine (gialle) dal piumaggio, lasciando spazio al solo colore d fondo blu laddove c'era il verde, e bianco dove c'era il giallo. 

 

Il viola e il grigio sono due fattori co-dominanti che interferiscono su questi ultimi in tutte e due le ombre e logicamente anche sul colore base chiaro. Il Viola pertanto, sarà apprezzabile quando in doppio fattore inciderà sul cobalto ed apprezzabile ancora di più sotto un'adeguata illuminazione naturale. Il Viola è dominante sul grigio, difatti è possibile ammirare dei grigio viola, ovvero dei grigio scuro con aggiunta di fattore viola che dona una sfumatura interessante allo stesso; poiché parliamo di un fattore di rifrazione che modifica l'effetto ottico del cobalto scurendolo e donando purpuree sfumature senza togliere brillantezza al piumaggio, eccezione fatta del grigio.

D'altro canto infatti il fattore grigio, al contrario del fattore viola, rimuove la brillantezza ma dona un aspetto molto sobrio esaltandone il tipo.

 

L'albino e il lutino, sono dovuti ad una mutazione che agisce sul piumaggio eliminando qualsiasi melanina, anche dagli occhi, lasciando soltanto le psittacine gialle nel caso del lutino: difatti i soggetti lutini e albini hanno gli occhi rossi, la cera e le zampe rosa (i maschi) e si presentano nella serie dei verdi, gialli, in quella dei blu, bianchi.

 

Gli ala perlata invece presentano una rimozione centrale delle melanine nella piuma (e nelle penne), per tutto il resto rimangono invariati, tranne per quel che riguarda gli ala perlata doppio fattore (vedere foto in alto a sinistra): vediamo che la rimozione di melanina è soltanto parziale, ed interferisce soltanto col piumaggio, e difatti zampe, occhi, cera (nei maschi) e pelle dunque, rimangono invariate.

 

Altri fattori di diluizione invece, agiscono soltanto sulle melanine, come gli ala chiara ad esempio, mentre altri agiscono sulle melanine e sul colore di fondo, come i cannella. I cannella oltre a presentare delle melanine brune, vengono leggermente schiariti nel colore, tanto da far erroneamente sembrare un verde scuro, quasi come un oliva sbiadito simile al grigioverde, ma facilmente riconoscibile dai marchi guanciali blu a differenza del grigioverde che li possiede grigio/blu.

 

I pezzati, dominanti o recessivi, si presentano con pezzature su tutto il corpo, ma mantengono il colore di fondo intatto.

 

I Clearbodies invece, presentano un pallido colore di fondo, senza però intaccare troppo le melanine, eccezione fatta sulle remiganti primarie con un leggero sbiadimento alle estremità.

 

Così come la varietà arcobaleno, che altro non è che una combinazione di mutazioni: opalino, ala chiara o spangle, serie blu, fattore scurente e viola, faccia gialla australiano o inglese, 1° fattore o 2° tipo, in base ad una delle due ultime mutazioni per le quali il giallo sfora ampiamente sulla zona del corpo oltre la maschera interferendo col blu e creando effetti cromatici ricercati e di notevole bellezza.

 

 

 

 

Il Viola (fattore singolo e doppio)

A differenza di quanto molti credono, trovandosi in presenza di qualche esemplare interamente viola, quest'ultimo non è affatto un colore ma un fattore dominante che agisce come il grigio sul colore di base bianco o giallo. La massima espressione del viola, avviene quando questo fattore dal riflesso purpureo viene addizionato in doppia dose (DF = Doppio fattore) al blu cobalto e al malva, cioè delle basi colori comprese con fattori scurenti abbastanza forti. Anche la distribuzione di quest'ultimo sul piumaggio di un animale puo' non essere così estesa, pertanto l'accoppiamento con fattori scuri nei colori blu/verde ne puo' determinare la compattezza e l'intensità.

Il viola singolo fattore, si presenta quasi come un blu cobalto (vedi foto a sinistra), ma leggermente più marcato con degli accenni viola sui lati del collo e codrione, a differenza del doppio fattore viola che si presenta interamente viola marcato, altri spesso ancor più, chiamati dagli allevatori Inglesi "Parma Violet": un modo per definire un viola molto profondo e scuro, comparandolo col colore viola dell'incarto di una caramella famosa commercializzata in Gran Bretagna, le Parma Violet per l'appunto.

 

Il viola inoltre può risiedere anche nei verdi, donando un colore tendente allo smeraldo, ma difficilmente visibile, nella serie blu, il viola, specie nei colori chiari, può essere localizzato mediante l'osservazione delle penne caudali. I soggetti azzurri che avranno in sé il fattore viola, tenderanno infatti a mostrarlo tramite opalescenze, laddove gli uccelli ne abbiano oppure dal colore della coda, dove verrà mostrata una lieve sfumatura viola visibile alla luce naturale, non molto semplice da localizzare.

 

 

 

Fattore viola nell'azzurro e insieme al fattore scurente cobalto.
Fattore viola nell'azzurro e insieme al fattore scurente cobalto.

Antracite: nuova mutazione (1998)

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