ORNITHO INFO - AGGIORNATO IL 27/06/2014

I miei articoli su Italia Ornitologica, visibili qui in basso:

 

 

Giovanni Iucolano su Budgerigar World

Nel 1987, all'interno della rivista Budgerigar World appare un mini articolo di Giovanni Iucolano, allevatore di grandissima esperienza e uno dei più importanti allevatori/divulgatori dell'ondulato in Italia. Giovanni acquistò alla fine degli anni '60 i suoi primi esemplari direttamente da allevatori Inglesi, tra i quali cito i famosi ai più: Alf Ormerod, Gerald S. Binks. Inoltre ricordo fu autore di un importantissimo libro in Italia noto come la Bibbia Italiana dell'ondulato.

 

Giovanni impegnato dalla fine degli anni '70 si impegnò molto nella divulgazione mediante la collaborazione con le prestigiose riviste Italiane (Uccelli e Italia Ornitologica), in ottimi rapporti con Binks, scriveva ogni tanto anche per la rivista B.W. e questo piccolo articolo è frutto della sua esperienza e del suo grande acume d'allevatore, tanto da arrivare a dare consigli utili agli Inglesi, i maestri per eccellenza. Giovanni infatti riusciva ad allevare una media di 7 piccoli per coppia di ottime caratteristiche, ed avendo iniziato proprio acquistando i primi esemplari dal suo ceppo anni orsono, posso tranquillamente affermare la veridicità di quanto asserisce; insomma, da fare invidia a molti allevatori odierni e dell'epoca, Italiani ed esteri.

In foto, Giovanni Iucolano
In foto, Giovanni Iucolano

Un Allevatore, un Pioniere, un Promotore: Gian Stefano Grazioli

Gian Stefano Grazioli, è stato certamente uno dei primi promotori in Italia dell'ondulato, uno di quei veri pionieri che ha cercato sempre di fare ottima divulgazione con lodevoli iniziative, purtroppo all'epoca boicottate da un FOI troppo canarinocentrica, una FOI votata una grande associazione di canaricoltura.

Fondatore del primo Club dell'Ondulato in Italia (quello attuale è il secondo) Grazioli ha allevato e si è distinto anche all'estero con Ondulati di pregevole fattura.

Uno dei suoi migliori novelli, apparve anche nelle pagine della rivista (Questa da cui è tratto l'articolo: primi anni '80) Budgerigar World, e nel libro di Giovanni Iucolano.

 

 

 

 

1840 Il Pappagallino Ondulato viene introdotto in Gran Bretagna.

 

1870-1875 Le prime mutazioni di colore registrate da allevamenti in cattività sono state i diluiti, un'ala grigia verde e un Lutino. Tutti e tre si sono verificati in allevamenti in voliere in Europa . Di queste tre mutazioni, solo il diluito è sopravvissuto. Quest'ultimo è stato facilmente riprodotto in grandi numeri ed è oggi molto ben definito. La prima mutazione Lutino svanì rapidamente, ma si è ristabilita in Europa un po ' di tempo tra il 1931 e il 1933.

 

1878-1885 Appare l'azzurro, molto probabilmente a Uccle, in Belgio. Questa varietà non è stato importata in Inghilterra fino al 1910.

 

1915 Singolo fattore scurente - verde scuro - in Francia ( dove sono stati poi chiamati comunemente "Laurel" parola francese che significa "alloro".

 

1916 Doppio fattore scurente - verde oliva - In Francia.

 

1918-1928 Ala grigia Verde e Blu apparvero in Inghilterra e in Europa continentale.

 

1920

Crest -  in Australia.

◦ Diluito blu in Inghilterra e Francia.

◦ Singolo Fattore scuro (Cobalto ) in Francia.

 

1921 Doppio Fattore scuro blu (Malva) in Francia.

 

1930

◦ Singolo Fattore Viola - Verde (Fattore viola) in Australia ( e sono stati quindi prima comunemente chiamati "Verdi satinati").

◦ La prima Alachiara Australiano Verde appare, sviluppata da H. Pier a Sydney.

 

1931

Cannella in Inghilterra, Australia e Germania.

◦ un tipo sconosciuto di Fulvo in California, USA ma senza prosieguo.

Fulvo tedesco, recentemente.

◦ Una mutazione simile al fulvo, si è verificata in Inghilterra ma svanì presto. Questa mutazione era probabilmente il Brownwings, una delle mutazioni più rare del colore della specie .

◦ I primi esemplari Albino sono stati prodotti sia in Inghilterra che in Europa continentale.

 

1932

◦ Appare il Fulvo in Inghilterra (English Fallow).

Pezzato recessivo ( Danese o Arlecchino ) in Danimarca.

Pezzato dominante australiano (Fasciato) in Australia.

 

1933

◦ L'Ala chiara e il  - fattore grigio dominante - appaiono in Australia.

◦ Appaiono e si fissano i primi Lutino in Inghilterra e in Europa continentale 

◦ Apparsi i primi Opalini. Nel frattempo, una femmina opalino verde è stato catturata in natura e venduta a S. Terril ad Adelaide e due improvvise mutazioni di Opalini allevati in cattività si sono registrate in Inghilterra e in Olanda.

 

1934 Fattore grigio Recessivo appare in Inghilterra (E scompare nel tempo).

 

1935 

◦ I vari Faccia gialla e Faccia oro blu, si sono verificati in diverse località.

◦ Appare la mutazione Ardesia, colore singolare che ricordava al suo allevatore, Bowman, il colore del tetto della sua abitazione. Un fattore scurente sessolegato vagamente simile al malva visivamente, ma con un colore più profondo e singolare.

 

1939-1946 Pezzato tedesco ala bianca in Belgio.

 

1948

Texas Clearbody  negli Stati Uniti.

Easley Clearbody  negli Stati Uniti.

◦ La prima Ala merlettata è stato allevata in Australia.

◦ Il primo Bianco a occhio scuro è stato prodotto in Belgio, combinando un pezzato danese, con una delle due varietà di pezzati ( continentale o Clearflighted).

 

1967 In Australia ad Adelaide, viene segnalata una strana mutazione più simile al pezzato recessivo: il Mottled . Una mutazione unica nel suo genere, visto che l'ondulato nasce "normale" per poi cambiare in seguito muta dopo muta, convertendo il piumaggio da normale a pezzato.

 

1970-74 Singolo Fattore e Doppio fattore Spangled sono stati allevati in Australia.

 

1975 apparsi i primi esemplari Saddleback in Australia.

 

1992 esemplari Blackface fanno la loro prima apparizione in Olanda.

 

2003 Herr Hans Juergen Lenk, alleva il primo antracite o ondulato nero.

 

 

Note

È possibile che la mutazione Ala grigia sopravvisse come antenato di tutti gli ala grigia reali. Tuttavia, potrebbe essere che la mutazione giaceva dormiente negli esemplari mutanti asintomatici fino a quando fu ristabilita tra il 1918 e il 1925. I Blu Ala grigia sono stati prodotti successivamente nel 1928.

 

 

 

Inizio della schiusa e sviluppo di un ondulato in 35 giorni

Prime 20 foto, il processo di schiusa. Successivamente lo sviluppo che termina il 35° giorno, dopodiché si passa alla delicata fase di svezzamento che vede minimo altri 10-12 giorni.
Prime 20 foto, il processo di schiusa. Successivamente lo sviluppo che termina il 35° giorno, dopodiché si passa alla delicata fase di svezzamento che vede minimo altri 10-12 giorni.

Half-sider & Feather Duster

Il primo, Half-sider (generalmente sterile, come anche no), possiamo definirlo tranquillamente un errore genetico che vede un ondulato presentarsi in maniera bicolore. L'errore genetico non è tipico dell'ondulato, poiché si presenta anche in altri esseri viventi quali, pesci, anfibi, insetti, rettili oltreché uccelli e mammiferi.

Sporadica e rara la sua manifestazione, curiosa e accattivante. È possibile che si manifesti a volte anche in forma molto ridotta, lasciando anche solo una chiazza sul corpo del volatile, e questa caratteristica non è trasmissibile geneticamente né sfortunatamente accettata alle mostre, per cui i soggetti cosidetti half-sider non possono essere sottoposti a giudizio. Evidente che esercitino un immediato stupore e fascino per via del bicolore che può anche presentarsi come una netta distinzione di piumaggio, non solo nel colore, ma nel tipo e nella lunghezza. 

 

 

I cosidetti Feather Duster (chiamati così perché somigliano a dei piumini per spolverare) invece sono causati da un gene subletale, curiosi anch'essi ma sfortunati che vede il loro intero piumaggio allungare in continuazione. Imprevedibile la loro nascita, e sebbene oggi possano sembrare delle novità, casi di questo genere sono stati registrati per la prima volta più di sessanta anni fa.

Sfortunatamente questi soggetti hanno una aspettativa di vita abbastanza breve, non riescono ad essere autosufficienti né a volare e sovente non superano l'anno di età, nonostante gli sforzi per tenerli in vita in salute da parte di alcuni allevatori.

 

1) Ondulato Inglese Half-sider,  metà normale grigio, altra metà normale azzurro ma Feather Duster. 2) Feather Duster come si presenta nella fase iniziale. 3) Feather Duster come si presenta nella fase finale.
1) Ondulato Inglese Half-sider, metà normale grigio, altra metà normale azzurro ma Feather Duster. 2) Feather Duster come si presenta nella fase iniziale. 3) Feather Duster come si presenta nella fase finale.

Stop agli Uccelli di Cattura!!!

 

 

SEGNALAZIONE ILLECITI

Come posso segnalare un illecito al Corpo forestale?
 
Tutti i cittadini che intendono segnalare al Corpo forestale dello Stato, illeciti e abusi in materia ambientale, danneggiamenti al patrimonio boschivo o maltrattamenti su animali, possono utilizzare il numero verde 1515 o inviare una e-mail a urp@corpoforestale.it
Nell'e-mail il cittadino dovrà specificare in maniera circostanziata il problema ed indicare nome, cognome ed eventuali riferimenti telefonici.
Segnalazioni anonime saranno vagliate dall'Amministrazione, in base al loro contenuto

 

 

Corpo Forestale dello Stato

 

 

 

Modello 4 Rosa

Ovvero: Dichiarazione di Provenienza degli Animali. 

Dopo aver letto alcune considerazioni sul modello 4 rosa, già in uso da alcuni anni nella mia Regione, mi permetto di trascrivere le mia personale esperienza sulla compilazione. In seguito cercherò d’illustrare le mie opinioni di questa nuova incombenza. 

Il modello conforme, quello originale e non fotocopie, è in vendita presso i negozi Buffetti. Il formulario composto da 4 pagine di colore rosa; una per lo spedizioniere, una per la A.S.L. locale dello spedizioniere, la terza per l’azienda destinataria e la quarta per la A.S.L. del destino degli animali. 

La dichiarazione è composta da 5 parti (quadri). Nel nostro caso si tratta di un’auto certificazione. Fatti salvi i casi dove sono obbligatorie le vaccinazioni con relative attestazioni veterinarie. 

 



A Identificazione: 
descrivere i dati dell’allevatore.
La descrizione degli uccelli esempio: 
Specie: Canarini 
Categoria: Gloster 
N°: xx (numero dei soggetti trasportati) 
Contrassegno: anellino inamovibile F.O.I. – r.n.a.- xxxx (il proprio rna) 
Per quanto riguarda il codice aziendale e la sua registrazione nessuna descrizione. 
Codici aziendali: (parte finale del quadro) proprio allevamento amatoriale. 

B Dichiarazione per il Macello: 
NESSUNA DESCRIZIONE DA INSERIRE. 

C Destinazione 
mettere la "X" nel quadro "altro" e completarlo con “Concorso Ornitologico”. 
sito: i dati della località della manifestazione o dell’Associazione organizzatrice. 

D Trasporto: 
inserire i dati del trasportatore, anche se si tratta della propria autovettura. 

E Attestazioni Sanitarie: 
da compilare solo per i volatili soggetti all’obbligo della vaccinazione 
( quaglie, colini, tortore e colombi) 

Nella speranza di aver contribuito, anche se in minima parte, all’uso del nuovo documento diventato necessario per le manifestazioni Ornitologiche. 

Giuliano Motta 

 

 

 

 

La Guerra dei Bocconi. (15/07/1988)

L' EUROPA del ' 92 sarà un mercato di 320 milioni di consumatori, una grande opportunità, e un rischio, cui si stanno preparando tutte le grandi imprese. Ma la comunità economica conta pure un' altra specie di potenziali "acquirenti", 170 milioni di animali domestici. Curati, vezzeggiati, ipernutriti da padroni spesso oppressivi, gli amici dell' uomo nell' 86 hanno consumato in ambito Cee 5.000 miliardi di lire di soli alimenti industriali. E dalle statistiche, elaborate dall' European pet food industry federation (Fediaf), per il momento sono esclusi Portogallo, Spagna e Grecia. In altre parole, gli animali da compagnia hanno mangiato quasi 3 milioni di tonnellate tra bocconcini e crocchette. Dagli anni ' 50, quando cominciarono a diffondersi i primi alimenti industriali per animali, il fatturato delle aziende produttrici si è più che decuplicato in termini reali. Solo negli ultimi anni il giro d' affari in ambito Cee è passato dagli scarsi mille miliardi del ' 74 ai quasi 5 mila dell' 86. Un mercato ancora giovane e in piena evoluzione, che attualmente ha raggiunto solo una percentuale molto ridotta di animali domestici. Le potenzialità, al contrario, sono enormi. Basti pensare che nella Cee il 45,3 per cento delle famiglie possiede almeno un pesciolino rosso o un gattino, per rendersi conto che in futuro il fatturato può essere moltiplicato ancora per parecchie volte. La "parte del leone", ovviamente, la fanno cani e gatti, che nell' 86 hanno consumato 2 milioni e 700 mila tonnellate di alimenti industriali, contro le 52 mila tonnellate di semi e mangimi dedicati a uccelli, pesci ed altri piccoli animali domestici. Un business che ha effetti positivi sulla bilancia commerciale comunitaria, perchè la Cee in questo comparto è autosufficiente. Sempre secondo le statistiche della Fediaf le importazioni di prodotti finiti sono irrilevanti, mentre le esportazioni nell' 86 hanno raggiunto le 180 mila tonnellate. Cifre ancora relativamente modeste, ma destinate a crescere. L' Italia, quanto ad amore per gli animali domestici, è in linea con l' Europa. Quasi il 50 per cento delle famiglie possiede almeno un canarino, per un totale stimato dalla Doxa nell' 85 di 17 milioni di animali da compagnia, che nella maggior parte dei casi fanno una "vita da cani" di tutto rispetto. A guidare la classifica sono i gatti - più di 6 milioni -, seguiti dai cani - 5,4 milioni - dagli uccelli - 4 milioni - e da un milione e mezzo di pesci d' acquario e di altri piccoli animali. Di questi, solo il 15 per cento viene alimentato abitualmente con mangimi industriali. Alla scarsa diffusione dei "pet foods" (alimenti per animali domestici) contribuisce sicuramente la mentalità degli "avanzi" di casa come cibo per le bestie, ma in effetti qualche perplessità sul valore nutrizionale dei prodotti industriali ancora sussiste. A favore di un' alimentazione a base di pappe già pronte e croccantini vari gioca soprattutto la praticità. Basta aprire la scatoletta, o sciogliere nell' acqua i diversi tipi di fiocchi in commercio, e il "pranzo" per Fido è servito. I gatti poi hanno una passione speciale per i croccantini, che spesso costituiscono la quasi totalità della loro alimentazione. Il rischio, secondo molti veterinari, è che i prodotti industriali squilibrino la dieta delle bestiole, magari con un apporto eccessivo di proteine. Se infatti l' animale non trova nella ciotola elementi energetici a sufficienza continua a mangiare fino a quando non è sazio, anche se poi il cibo risulta troppo ricco di vitamine o altri componenti chimici. "Se i mangimi industriali vengono prodotti bilanciando correttamente le esigenze nutrizionali dell' animale, e secondo tecnologie appropriate, non devono essere guardati con sospetto - sostiene Oliviero Olivieri, docente di Zootecnia all' Università di Perugia - anzi sono pratici, economici e più completi rispetto alla razione casalinga, affidata all' umore del proprietario e a criteri empirici di alimentazione. Purtroppo però non sempre i mangimi preconfezionati rispondono a questi requisiti ottimali, e allora possono causare squilibri alimentari che sono alla base di alcune patologie del fegato, dei reni, del cuore e della pelle". Timori confermati da una ricerca effettuata su venti campioni di mangime umido (scatolette) per cani, e diretta da Franco Valfrè, ordinario della facoltà di Veterinaria di Milano. Lo studio è arrivato alla conclusione che "...in nessuno dei venti campioni esaminati è possibile riscontrare le caratteristiche nutritive ottimali di un mangime umido per cani". In Italia, comunque, nel corso dell' 86 sono stati consumati un milione e 400 mila quintali di alimenti già confezionati, per un fatturato complessivo di 310 miliardi, di cui 260 per cani e gatti, e 50 per gli altri animali da compagnia. Volumi di tutto rispetto per un paese che solo dagli anni ' 70 conosce un' industria alimentare per animali domestici. Ma il vero boom è stato ancora successivo. Nel 1980 la produzione nazionale ammontava solo a 340 mila quintali, nell' 86 ha raggiunto i 770 mila. Una crescita portentosa che in sette anni ha più che raddoppiato i valori iniziali, con un incremento complessivo del 126,5 per cento ed un aumento medio annuo del 18. E c' è ancora molto terreno da recuperare. Nello stesso periodo i consumi di pet foods sono cresciuti del 140 per cento, cioè ad un ritmo maggiore della produzione interna, che da sola copre poco più della metà della domanda complessiva. Per il 1987 i dati non sono ancora disponibili, ma l' Assalzoo - l' associazione tra i produttori di alimenti zootecnici - stima intorno al 10 per cento la crescita della produzione nazionale, in leggero calo rispetto agli anni passati. Il 60 per cento dei pet foods realizzati in Italia è indirizzato ai cani, il 20 per cento ai gatti e un altro 20 per cento agli altri animali domestici, in particolar modo agli uccelli. Per far fronte alle esigenze interne importiamo invece 300 mila quintali di mangimi per cani e 365 mila quintali per gatti. Quasi irrilevanti le esportazioni, che ammontano complessivamente a 14 mila quintali. In Italia il mercato è fatto sostanzialmente da tre grandi gruppi: Dolma, Quaker Chiari & Forti, ed Encia. Insieme, secondo gli ultimi rilevamenti relativi al bimestre febbraio/ marzo ' 88, hanno coperto il 92 per cento della torta complessiva degli alimenti umidi. Del plotoncino di testa solo la Quaker ha grandi impianti di produzione in Italia. Nello stabilimento a Castiglione delle Stiviere, vicino Mantova, la sezione italiana della multinazionale alimentare di Chigago confeziona alimenti umidi per cani e gatti, mentre importa dalla Germania i prodotti secchi. Nella fabbrica, che fino all' 81 era dei Morando, vengono messi in scatola Fido cane e Fido gatto, Miao goloso e Vitto, versione cat e dog. Nell' anno sociale che si è chiuso lo scorso giugno la Quaker italiana ha fatturato 65 miliardi nel pet foods, pari al 26 per cento del volume di affari complessivo, e per i prossimi anni le prospettive sono tutte in rosa. "In futuro ci aspettiamo un consolidamento della domanda di alimenti umidi - sostiene Giuseppe Cascione, responsabile marketing della Quaker Chiari & Forti -, ed una crescita marcata della richiesta di alimenti secchi, secondo una tendenza già in atto da qualche tempo". Ma la leader assoluta del mercato italiano è la Doma, che fa parte del gruppo internazionale Mars. Kitecat, Whiskas, Ciappi e Pal sono commercializzati dal marchio Dolma, ma prodotti negli stabilimenti del gruppo in Francia, Germania ed Inghilterra, per un volume complessivo di 350 mila tonnellate di bocconcini e croccantini diretti in tutto il mondo. Nei prossimi anni, visto l' enorme sviluppo del settore, la Dolma conta di aprire uno stabilimento di produzione anche in Italia. "Anche un cieco vedrebbe gli affari che si possono fare sulla piazza italiana - dicono alla Dolma -, basta pensare che in Europa i pet foods industriali coprono circa il 50 per cento dell' alimentazione animale, mentre qui siamo molto indietro. Se poi si considera che ormai la maggior parte delle donne lavora fuori casa, e si rifiuta di stare troppo ai fornelli persino per i figli, immaginare grandi sviluppi non è una previsione ma una certezza". Infine la Nestlè. Ultimo arrivato in Italia, il colosso svizzero vende i suoi prodotti sotto il marchio Encia, un' antica ditta di Udine che controlla al 100 per cento. Fin dagli anni ' 30 la Encia produceva mangimi per uccelli e piccoli roditori. Nel ' 76 Enzo Ciani, il fondatore, vendette l' azienda alla Carnation di Los Angeles, a sua volta inglobata dieci anni dopo dalla Nestlè. Oggi la Encia commercializza prodotti per tutti gli animali domestici ed una serie di accessori specifici, per un fatturato complessivo di 48 miliardi. Ma la produzione nazionale della Encia nel pet foods è limitata ai semi per gli uccelli ed altri piccoli animali, mentre Friskies e Gourmet vengono fabbricati in Francia. Unica eccezione negli alimenti per cani e gatti, tutti importati, la linea Menù, distribuita solo nei negozi specializzati e diretta al segmento alto. Le altre decine di aziende italiane che operano nei mangimi domestici coprono quote di mercato marginali, e molte di esse sono destinate a scomparire in un prossimo futuro. Comunque, nei prossimi anni i produttori di pet foods dovranno garantire standard di sicurezza e veridicità dell' informazione pubblicitaria sempre maggiori. Il 29 maggio scorso, infatti, è stata approvata una legge che impone alle industrie di indicare la percentuale esatta del prodotto reclamizzata sull' etichetta. Sui "bocconcini di pollo", per esempio dovrà essere scritto quanto volatile è davvero presente nella scatoletta rispetto agli altri ingredienti. Entro la stessa data - al massimo due anni - i produttori di pet foods dovranno rispettare rigidi parametri, dettati da una circolare del ministero dell' Industria, per poter definire un alimento "a base di", "aromatizzato al", "con aggiunta di". Ad ogni indicazione, infatti, dovrà corrispondere un determinato quantitativo minimo del componente pubblicizzato. La circolare motiva le nuove norme con l' esigenza di tutelare "il grande pubblico" cui si rivolgono i produttori.

di VITTORIA PULEDDA

Anni '70, vecchi prodotti della Encia, pubblicizzati in riviste dell'epoca (Giornale degli uccelli) Vietato prelevare immagini senza il mio permesso.
Anni '70, vecchi prodotti della Encia, pubblicizzati in riviste dell'epoca (Giornale degli uccelli) Vietato prelevare immagini senza il mio permesso.
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